PERCHÈ TUTTO QUESTO MALE? DIALOGO FRA GARY YOUROFSKY E YUVAL N. HARARI

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Proponiamo la traduzione di: Gary Yourofsky: Animal Holocaust isn’t over, un interessante dialogo-intervista, pubblicato sul quotidiano israeliano online Haaretz il 25 ottobre del 2013,  fra Gary Yourofsky, famoso attivista vegano statunitense e lo storico Yuval Noah Harari, autore del best-seller mondiale Sapiens: A Brief History of Humankind.

In questo dialogo si parla di antropocentrismo, di sfruttamento animale, di come si è imposto e continua a perpetuarsi.


Gary Yourofsky, conosciuto in tutto il mondo come uno dei più illustri combattenti per i diritti degli animali, sarà di nuovo in Israele a Dicembre. Anche fra i vegani e le organizzazioni per i diritti degli animali Yourofsky scatena controversie a causa della sua posizione irremovibile e militante, del suo stile tagliente e della sua difesa della violenza come parte necessaria di qualsiasi rivoluzione. Personalmente, sono in disaccordo con molte delle cose che sostiene, ma credo che sia una delle figure importanti sulla scena politica ed etica dell’inizio del XXI secolo. Anche coloro che non sono d’accordo con lui dovrebbero ascoltare ciò che ha da dire. Yourofsky scuote le coscienze delle persone dalla loro “zona di comfort” e lo fa non solo con chi mangia carne e veste di pellicce, ma anche con molti vegani. È facile rimanere indifferenti alla sofferenza degli animali. Loro non possono scrivere articoli di giornale o parlare alla radio e le loro grida sono tenute ben lontane dalle nostre orecchie – o comunque attenuate e mitigate. Yourofsky si è assunto il compito di essere la voce degli animali, facendo sì che le loro grida siano ascoltate senza censura. Ascoltandolo, è molto difficile rimanere indifferenti. Si può certamente non essere d’accordo con lui (e a volte è meglio farlo), ma Yourofsky ci forza a considerare con serietà il destino degli animali da allevamento e a riflettere sulla possibilità che il modo con cui miliardi di vacche, pecore, maiali e polli vengono trattati sia un crimine di proporzioni storiche. Questo è il motivo per cui sono contento di avere la possibilità di discutere con lui. Ho provato a non perdere tempo in discussioni e critiche, per concentrarmi nel tentativo di capire la sua visione e il suo messaggio. Di seguito la trascrizione del nostro dialogo.

Gary Yourofsky: Il mio patrigno era un clown del Shrine Circus. Mi portò nel backstage quando avevo 23 anni. Vidi tre elefanti incatenanti al pavimento di cemento del deposito del Michigan State Fairgrounds. I loro corpi emanavano tristezza, disperazione e paura. Oscillavano in modo nevrotico da una parte all’altra. Una scimmia urlava nella sua gabbia, aggrappandosi alle sbarre della sua prigione, pregando di essere liberate. Due tigri camminavano nervosamente, avanti e indietro, nella loro gabbia troppo piccola. La crudeltà mi stava guardando negli occhi. Sapevo che c’era qualcosa di sbagliato. Se si sta attenti all’energia, si può capire quando un altro essere vivente è in pericolo. Lo spettacolo di schiavitù di cui ero testimone mi portò a chiedermi da dove venissero il mio cibo e le mie scarpe, a cosa veramente accade agli animali nei laboratori di ricerca, etc. Decisi di andare al macello di maiali Thorn Apple Valley, a Detroit, per 6 settimane di fila. Non potevo credere ai miei occhi. Il mio cuore fu straziato. La paura degli animali era palpabile. Le urla erano impossibili da ignorare. Capii che dovevo fare una scelta: sarei diventato un loro amico o un loro nemico? Sarei diventato una persona bigotta (specista), ipocrita o una persona eticamente coerente? Come potevo condannare l’abuso degli elefanti nei circi e non l’assassinio di animali nei macelli? La scelta vegetariana fu il mio primo passo, nel 1995. Poi, quando mi informai meglio di quanta crudeltà c’è nelle fabbriche di prodotti caseari e di uova, diventai vegano, il 24 luglio del 1996. Ho saputo che anche la tua dieta ha subito un cambiamento a causa delle tue ricerche. Cosa ti ha fatto abbandonare il sistema che sostiene l’industria che schiavizza e uccide gli animali?

Yuval Noah Harari: Il mio cammino verso il veganesimo iniziò nel 2000, quando andai ad un ritiro di meditazione Vipassana, nel quale potei riflettere sul fatto che la sofferenza è una delle questioni più importanti nella vita. Più tardi, quando stavo scrivendo un libro sulla storia dell’umanità, entrai in contatto con molti studi sulla Rivoluzione Agricola e Industriale. Leggendo questi studi, con mente aperta, rimasi scioccato nello scoprire l’immensità del danno che gli umani hanno causato agli altri animali e l’attitudine, spietatamente indifferente a questo problema, di molti studi scientifici. Sembrava quasi che il destino degli animali fosse allo stesso tempo il più grande crimine nella storia e la più grande bugia della storia. Uno dei principi più paradossali della propaganda e del lavaggio del cervello è: più grande è la bugia, più facile è crederci. Quando si mente su larga scala, la bugia copre tutto e dunque è più difficile smascherarla. Le persone semplicemente non possono credere che qualcosa di così grande possa essere una completa bugia. Una delle ragioni per cui le persone hanno difficoltà con l’idea che gli animali stanno soffrendo a causa nostra è che le implicazioni sono troppo terribili per essere contemplate. Infatti, la nostra intera economia, la nostra società, politica e religione sono fondate sullo sfruttamento di miliardi di animali, mentre neghiamo la loro sofferenza.

Gary: Semplicemente a livello numerico, gli esseri umani nella loro totalità non hanno mai sofferto tanto quanto gli animali. Solo negli ultimi 12 mesi, 60 miliardi di animali terrestri e 90 miliardi di animali marini sono stati uccisi per la loro carne, latte ed uova. Miliardi sono ridotti in schiavitù e uccisi dai cacciatori, dall’industria della vivisezione, dai circhi, zoo, rodeo e dalla filiera dell’abbigliamento. Se si aggiunge a questo il numero degli animali uccisi dagli umani negli ultimi 1.000 – 12.000 anni, sono quasi certo che non riusciremmo a contarli. Dunque è vero che, tecnologicamente, gli umani sono la specie più brillante mai esistita ma è anche vero che, eticamente, noi siamo al pari dei parassiti, poichè usiamo la nostra tecnologia e le nostre capacità per danneggiare gli altri. L’uomo è responsabile per la più grande estinzione delle specie mai avvenuta, a causa dei fiumi inquinati e per la deforestazione – e la nostra superiorità tecnologica è esattamente ciò che ci fa credere di essere superiori agli altri animali, visti come inutili. Tutto ciò è ridicolo, non solo perchè gli animali sono esseri coscienti, uguali a noi nella capacità di sentire e soffrire, ma perchè gli animali non hanno bisogno della tecnologia per sopravvivere. Mentre noi si. Non vi è mai stata ragione per il regno animale di progredire a livello tecnologico. La specie umana, invece, collasserebbe senza aria condizionata, riscaldamento, trasporti, refrigerazione, etc.

Yuval: Recenti studi stanno giungengo alla conclusione secondo cui anche tutti i mammiferi ed uccelli, e probabilmente qualche rettile e pesce, possiedono coscienza, emozioni e capacità di soffrire. Seguendo gli ultimi studi sulla cognizione animale, sembra che non ci sia nessuna evidenza che l’Homo sapiens abbia una speciale coscienza o una maggiore capacità di soffrire. Noi abbiamo certamente migliori capacità tecnologiche, e siamo più bravi a risolvere certi problemi, ma appena entra in gioco la questione della sofferenza, ebbene, non esiste una grande differenza. Come storico di professione, la mia impressione è che ciò che ha fatto degli umani i signori del mondo è la nostra capacità di cooperare in modo flessibile in grandi gruppi di individui. Uno contro uno, un essere umano non ha un vantaggio sicuro su di uno scimpanzè o su di un maiale. Ma mettete 1.000 umani contro 1.000 scimpanzè o maiali e gli umani vinceranno facilmente, per la semplice ragione che 1.000 scimpanzè non potranno mai cooperare bene. Vi sono specie che possono cooperare anche se sono in un gruppo numeroso, come le formiche, ma lo fanno in un modo molto rigido. Vi sono specie che possono cooperare in modo molto flessibile, come gli scimpanzè, ma lo fanno solo con un numero limitato di conoscenti intimi. Homo sapiens è l’unica specie sulla terra che può cooperare in modi estremamente flessibili con un indefinito numero di membri, anche sconosciuti.

Cosa ci rende capaci di farlo? La nostra capacità di immaginare cose che non esistono nella realtà, come gli dei, le nazioni, la moneta e i diritti umani. Studia qualsiasi cooperazione umana su larga scale e troverai che è basata su storie immaginarie che le persone si inventano e si raccontano. Non convincerai mai uno scimpanzè di darti una banana promettendogli in cambio un infinito numero di banana nell’aldilà. Homo sapiens è l’unico animale che può credere a queste storie, e questo è il segreto del nostro succeso come specie (come individui, invece, paghiamo un prezzo molto alto per questa dubbiosa abilità). Homo sapiens è l’unico animale che può pensare a concetti immaginari come “il paradiso”. Lo sguardo umanistico, che vede gli esseri umani come intrinsecamente superiori a tutti gli altri, non è diverso dal fatto di credere nel paradiso: è una finzione. Ma è anche il segreto del nostro successo come specie, poichè credendo fermamente in tale finzione noi costruiamo stati, eserciti e corporazioni di ogni sorta.

Gary: É così demoralizzante che la nostra specie sia stata trasformata in una sorta di zombie attraverso la religione, il governo, le scuole e i media. Compra questo prodotto o vai all’università: basta questo per essere felici. Credi in questa cosa invisibile che abita nei cieli e andrai in un bel posto dopo la morte. È tutto così folle. Nessuna bugia può durare per sempre. L’ingiustizia non può durare per sempre. Tutti gli esseri oppressi ricevono, ad un certo punto, la loro libertà e rispetto. Purtroppo, questo di solito richiede centinaia di migliaia di anni per accadere. Molti esseri umani stanno ancora lottando per ottenere la loro libertà e uguaglianza di trattamento davanti alla legge. E gli animali stanno cercando la stessa cosa.

Yuval: Sono meno ottimista di te. Non penso che stiamo progredendo in modo necessario verso un mondo migliore. Stiamo sviluppando tecnologie che ci permetteranno di sterminare o di schiavizzare completamente molti degli organismi di questo pianeta, mentre stiamo modificando noi stessi nella direzione di esseri simili ad un dio. Se e quando il giorno del giudizio ecologico arriverà, il genere umano ha una discrete possibilità di sopravvivere grazie alle nuove tecnologie. Ecco perchè non stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per prevenire la catastrofe.

Gary
: Quando le piante saranno estinte noi troveremo ancora il modo di fare la fotosintesi. Quando l’acqua sarà così inquinata e insalubre da bere, noi creeremo l’acqua in laboratorio e la consegneremo alle persone tramite le tubature che sono già installate nelle loro case. Quando l’aria sarà inquinata da morire, creeremo un modo per purificarla prima di respirarla, attraverso un qualche gadget che spruzza una sorta di “nebbia pulente” ogni secondo per disinfettare l’aria. O costruiremo grandi strutture attorno alle città, grandi laboratori da cui verrà sprigionata aria pulita.

Ma le bugie saranno rivelate e ciò condurrà a grandi cambiamenti. Il problema è quando. Quando saranno svelate? Potrebbero volerci altri 12.000 anni, ma finirà, ad un certo punto. La giustizia prevarrà sempre. Quando il male viene mostrato, le persone cambiano, o il male viene estirpato. Entrambe le opzioni mi piacciono. Il cambiamento è un processo lento, poichè la verità non è mai accettata da un giorno all’altro. Deve sempre passare attraverso tre fasi. La prima è quella di ridicolizzare. Le persone ridicolizzano sempre ciò che non capiscono, sopratutto quando si tratta di essere gentili con qualcun’altro. La seconda fase è caratterizzata dal rifiuto, da una violenta opposizione. Le persone rifiutano di accettare l’idea che si stia consumando un’atrocità e combattono con i denti e con le unghie per mantenere lo status quo. La terza fase è l’accettazione. Non c’è più bisogno di spiegarla. Quando si tratta di liberazione animale sembra che si sia eternamente  attaccati alle prime due fasi, ma un giorno l’odio e l’animosità per gli animali finirà, ed essi otterranno la loro libertà.

Yuval: Credo sia sbagliato etichettare la nostra attitudine nei confronti degli animali come “odio”. L’odio è un’esperienza molto concreta. È un particolare stato mentale e fisiologico. Non credo che la sofferenza terribile cui sono sottoposti miliardi di animali sia causata dall’ostilità dell’uomo. In molti casi, è dovuta all’accoppiata di cupidigia ed indifferenza. Molte persone che bevono il latte non odiano le vacche. Chi mangia carne non odia le vacche; semplicemente non ci pensano o non gli interessa. Gli umani hanno creato una gigante macchina socio-economica costruita sulla distanza. Questa macchina allontana i consumatori dal macello. Permette alle persone di indulgere nei loro piaceri e comfort a spese di altri esseri senzienti, ma senza averne consapevolezza.

Molti grandi crimini della storia non sono nati dall’odio, ma dal fatto che le persone non si confrontano con le conseguenze delle loro azioni. Per esempio, molte delle persone che si arricchirono con il primo commercio degli schiavi non videro mai uno schiavo in vita loro. Molti europei del 18° secolo che zuccheravano il loro tè e biscotti con lo zucchero coltivato nelle piantagioni di schiavi americane non si sono mai chiesti ‘Chi produce il mio zucchero?’ Quando siamo testimoni di una terribile sofferenza, vogliamo credere che sia causato da persone cattive. Questo perchè siamo tentati di odiare i responsabili, ed è più facile odiare le persone cattive che le persone indifferenti. Ma il problema è l’indifferenza, non l’odio, e dunque non c’è nemmeno molto senso nell’odiare le persone responsabili.

Gary: Il problema non è l’indifferenza ma l’ignoranza. Non sapere, ad esempio, che nell’industria alimentare le femmine sono violentate per essere ingravidate è una questione di ignoranza, non di indifferenza. Non sapere che alle galline, pienamente coscienti, viene tagliato il becco con una lama rovente è una questione di ignoranza, non di indifferenza. Non sapere che, nell’industria latto-casearia, alla vacca viene tolto il vitellino appena nato al fine di preservare più latte per l’essere umano è una questione di ignoranza, non di indifferenza. Non capire che gli animali sono esseri razionali, consapevoli ed intelligenti è una questione di ignoranza e stupidità, ma non certamente indifferenza – è ignoranza e stupidità.

Ma detto ciò, la questione rimane sempre la stessa: come far capire alle masse di prendersi cura delle ingiustizie? Come possiamo galvanizzare le persone all’azione? Come si possono sradicare le bugie per far sì che la compassione regni suprema? L’educazione, insieme ad un pizzico di violenza , è sempre la risposta. L’educazione è la strada più efficace per liberare qualsiasi gruppo oppresso. L’azione diretta, la pubblicità e la violenza tattica sono le tre successive tappe per il raggiungimento di una giustizia universale. Molti attivisti per i diritti civili in America hanno usato o supportato la violenza per porre fine alla segregazione (Malcolm X, le Back Panthers, Rosa Parks), e loro furono essenziali al movimento tanto quanto i pacifisti alla Martin Luther King. I seguaci di Gandhi uccisero i soldati britannici e insorsero, ma questo non fermò il resto del mondo dal supportare la loro ricerca della libertà. Anche Nelson Mandela era un orgoglioso sostenitore della violenza. Quindi l’evidenza è chiara; la violenza non è mai controproducente. L’apatia, invece, insieme ai giochi politici, lo è!

Yuval
: Sei certamente nel giusto accusando l’ignoranza, ma credo che tu escluda l’indifferenza con troppa leggerezza. Spesso, l’indifferenza è la radice dell’ignoranza. Se solo l’ignoranza fosse il problema, allora si risolverebbe una volta che le persone vengono a conoscenza di cosa sta accadendo. Sfortunatamente, al mondo esistono problemi di cui le persone sono perfettamente a conoscenza, e non si risolvono, poichè vi è un’enorme distanza fra la conoscenza teorica e il cambiamento  nel comportamento. I fumatori sanno bene che fumare è un male per la loro salute, tuttavia continuano a farlo. L’umanità è consapevole del danno che sta causando all’ecosistema e del pericolo che questo comporta – eppure andiamo avanti nel creare sempre più grandi danni ecologici. Per quanto riguarda il problema della violenza, tu hai scritto: ‘l’evidenza è chiara; la violenza non è mai controproducente’. Ora, hai ragione nel sottolineare che Mandela, Gandhi, etc. – senza menzionare gli Alleati della Seconda Guerra Mondiale – usarono la violenza. È triste dirlo, ma la violenza è spesso utile nel dare una svolta a tutti i tipi di obiettivi sociali e politici. Eppure io non arriverei a sostenere che la violenza non è mai controproducente. Vi sono molti esempi di violenza nella storia che non hanno portato a niente di buono. Quando gli ebrei si ribellarono ai romani, il risultato fu la distruzione di Gerusalemme e l’uccisione, la schiavizzazione e l’esilio di centinaia di migliaia di ebrei. Al contrario, vi sono esempi di grandi rivoluzioni fatte con poca violenza. Negli ultimi decenni, il movimento femminista e le organizzazioni LGBT hanno ottenuto grandi cose quasi senza usare alcuna violenza.

Gary: Eppure le donne devono ancora raggiungere l’uguaglianza nella maggior parte del mondo. Dunque dire che la violenza non è una componente necessaria nelle rivoluzioni di quest gruppi è inaccurato. Quando dappertutto raggiungeranno la pura uguaglianza e libertà, a quel punto la tua affermazione potrà essere fatta. Vorrei che la violenza non fosse necessaria nella macchina dell’attivismo. Fa schifo che la violenza sia un importante fattore per ottenere un cambiamento sostanziale. Non è la forza primaria ma è una forza produttiva ed efficace per il cambiamento

Yuval
: Se sei d’accordo che l’educazione è una chiave per cambiare il modo in cui trattiamo gli animali, non saresti anche d’accordo all’idea che entrare nel sistema educativo sarebbe un importante passo in avanti?  Ma lavorare nel sistema educativo richiederebbe di fare dei compromessi. Saresti totalmente contrario a qualsiasi compromesso, anche se ciò aprisse la porta di tutte le scuole?

Gary: Sono contrario ai compromessi. Rifiuto quotidianamente di parlare nelle scuole superiori, medie ed elementari se non mi permettono di mostrare loro un video di un macello e di esporre i dettagli dell’industria della carne, delle uova e del latte. Il mio attivismo mi ha portato a capire che il compromesso non è mai necessario. Tutti i movimenti si ritrovano ad usare la politica dopo aver raggiunto i loro obiettivi. Tutti loro hanno sconfitto i nemici con la logica, l’educazione, la democrazia, la violenza e la disobbedienza civile, non politica. Le leggi non possono passare prima che la massa le comprenda, e se per qualche ragione le leggi passano prima della comprensione, non possono essere rispettate. Dunque parlare di politica adesso, durante il movimento di liberazione animale, è inefficace e ritardante.
Puoi approvare tutte le leggi anti-crudeltà sull’animale  che vuoi, ma finché le masse non capiranno perché è un male schiavizzare ed uccidere gli animali, la legge è impotente. Chicago ha bandito il foie gras anni fa ma non ha mai educato le persone sul motivo. I ristoranti finirono per rifiutarsi di rimuoverlo dai loro menu, e i commercianti iniziarono a mettere foie gras negli hot dog, sulla pizza e nel pane. Ciò ha creato molto caos. Anche la California ha vietato la vendita del fois gras l’anno scorso. Quindi i ristoratori dissero che lo avrebbero regalato, e fecero pagare 20$ per il pane che davano insieme al fois gras. Nessuno si prese la briga di spiegare che le anatre vengono forzate a mangiare attraverso un palo di ferro infilato nella loro gola, cosa che forse avrebbe indotto le persone ad evitare di consumarlo.

L’obiettivo della politica è di ingannare, creare un’immagine di cura e raggirare le masse facendogli credere che il governo farà andare meglio le cose. I governi non sono capaci di fare del mondo un posto migliore. Le masse, d’altro canto, possono far sì che ciò accada. Quando le masse cambiano le loro strade, allora la società diventa più etica, più amorevole e più incline alla cura. Nessuna delle persone che si ammirano – come Dr. King, Malcolm X, Mandela, Parks, Truth, Tubman, Thoreau, Gandhi, etc. – era un politico. Erano attivisti. Alcuni di loro finirono per diventare politici (Mandela e Gandhi), ma le loro più grandi conquiste furono quando erano degli attivisti.

Yuval: Sembra che tu abbia una speciale avversione  per i politici. Ma sinceramente non riesco a vedere come i politici possano essere sostituiti dalle masse. Per essere efficaci, le masse devono essere organizzate. L’organizzazione richiede soldi, strutture e burocrazia. Queste, a turno, creano interessi che devono essere protetti e portati avanti. Così finisci per fare tutti i tipi di accordi. Non ho familiarità con nessun esempio di movimento di massa che raggiunge i propri obiettivi senza stabilire un qualche tipo di struttura politica e senza impegnarsi in qualche tipo di attività politica. Ovviamente ci sono politici cattivi, così come vi sono cattivi poeti e cattivi dottori, ma non c’è niente di male nella politica in sè. Al contrario, ha un elemento di verità molto potente e positivo. Le persone che credono in ideali puri possono trovare difficile accettare il fatto che la realtà è complessa e sporca, ma è l’unica realtà che abbiamo.
La grandezza dei buoni politici sta nella loro capacità di vedere la realtà come è e lavorare con essa. Molto poche sono le rivoluzioni della storia che hanno ottenuto qualcosa senza buoni politici a guidarle. Quando i rivoluzionari si rifiutano di sporcarsi le mani con la politica, il risultato è il fallimento, o peggio, che qualche cattivo politico dirotta le energie rivoluzionarie per i suoi sordidi scopi personali. Apprezzo i meriti del tuo essere senza compromessi, ma credo che anche la politica abbia un importante ruolo, specialmente poichè credo che la sola conoscenza teorica non sia sufficiente per portare ad un cambiamento. Molti alcolisti sanno bene che bere causa molti problemi, eppure continuano a farlo. Allo stesso modo, le persone possono sapere che bere latte comporta un’enorme sofferenza alle vacche e ai loro vitellini, ma continuano a berlo. Un approccio molto più promettente può essere quello di imbrigliare le tecnologie entro nuovi schemi. Cosa pensi a proposito delle ultime novità scientifiche sulla possibilità di creare la carne dalle cellule? Il costo del primo hamburger fatto in questo modo è stato di 300.000$. Ma fatti i giusti investimenti, questo prezzo può scendere velocemente. I soli vantaggi economici ed ecologici potrebbero essere sufficienti a causare una diminuzione drastica nel numero di animali che sfruttiamo e uccidiamo ogni anno. Che opinione hai al riguardo?

Gary: Dal momento che il fondamento della liberazione animale è totalmente basata sull’etica e la compassione, se ciò che dici permette ai mangiatori di carne, prodotti latto-caseari e uova di vivere uno stile alimentare cruelty free, allora è un punto di svolta positivo nella spinta per la liberazione animale. Detto questo, credo comunque che la creazione di un’imitazione della carne sia antiquata e sia la prova di quanto irrazionali siano i mangiatori di carne, poichè esistono già da anni deliziose imitazioni della carne e dei prodotti lattocaseari fatti di verdure, cereali, frutta secca, semi, legume e spezie. Inoltre, la carne coltivata in laboratorio non risolverebbe nessun problema di salute perchè conterrebbe ancora colesterolo, grasso, proteine animali e acidi grassi trans, che sono la maggior causa di tutte le più grandi malattie. Ma ho sempre sostenuto di non essere la Polizia della Salute. Quindi, se le persone vogliono ammalarsi senza che ciò causi sofferenza agli animali, è un loro diritto.

Yuval: L’allevamento animale esiste da circa 12.000 anni, e in questo lasso di tempo la situazione non ha fatto che peggiorare, sia in termini di numero di animali coinvolti, sia in termini di livello di crudeltà. Perché sembra che le cose stiano cambiando adesso? L’immagine migliore che ho è che il XX secolo sia stato caratterizzato dall’ideale dell’universalità umana: ‘Tutti gli uomini sono uguali, e tutti sono parte della stessa comunità globale’. Questa è stata la base ideologica per la globalizzazione politica ed economica. Durante il XX secolo, l’ideale dell’universalità umana ha dovuto combattere con ideali nazionalisti che si focalizzavano sulla diversità fra le razze umane. Adesso che l’ideale universalistico ha vinto, ci definiamo sempre più non in termini nazionali, bensì in termini biologici, e così le frontiere non si tracciano più all’interno della stessa specie (nazione contro nazione, etc.) ma attorno ad essa. Diventando più consapevoli della nostra identità biologica, iniziamo a chiederci cosa la definisce e quali sono i suoi limiti. Perciò siamo più interessati alla relazione fra homo sapiens e gli altri animali. Inoltre, il XXI secolo sarà probabilmente quello della creazione di super-umani, attraverso l’ingegneria genetica, i cyborg, o l’ingegneria della coscienza non organica installata nei computer. Gli uomini ‘tradizionali’ diventeranno obsoleti. Molti non avranno i soldi o le conoscenze per compiere questa transizione. Rimarranno semplicemente homo sapiens in un mondo governato da esseri superiori. Molte persone non sono ancora consapevoli di tutto ciò, ma a livello inconscio sanno di questi venti di mutamento. Non c’è dunque da meravigliarsi dell’interesse che essi hanno per il destino di quegli esseri che non rientrano nella forma di vita superiore.

Gary: Il risveglio di Israele è davvero straordinario. Non so perchè ciò stia accadendo, ma dopo aver parlato a più di 60.000 persone, ho capito che coloro i quali sono stati oppressi – ebrei, neri, donne, omosessuali, etc. – capiscono l’oppressione molto meglio e – in molti casi – non vogliono che gli altri soffrano come hanno sofferto loro o i loro antenati. Quando i nazisti radunarono gli ebrei, i bambini furono strappati dalle braccia delle loro madri. Nell’industria latto-casearia, i vitelli sono strappati alle loro madri subito dopo la nascita. Ad altre madri, come le scrofe, i conigli e le pecore, i piccoli vengono tolti dopo pochi giorni, settimane o mesi dopo la nascita.
Tutti gli animali negli allevamenti intensivi sono marchiati con un ferro rovente, o etichettati alle orecchie con un numero. Gli ebrei erano spediti nei campi di concentramento con lo stesso vagone in cui vi erano gli animali destinati ai macelli. I nazisti costruirono macelli per umani per massacrarne a milioni, mentre gli stessi edifici-tortura sono stati strategicamente costruiti dappertutto per massacrare miliardi di animali. Gli ebrei sono stati trattati come se la loro vita non contasse nulla, gli animali sono ancora trattati allo stesso modo. Per questo i due olocausti possono essere comparati. Prova ad andare nel macello di vacche o maiali più vicino e sostituisci ad essi degli esseri umani. Avrai ricostruito Birkenau. Se viaggi indietro nel tempo, provi a togliere gli ebrei da Birkenau e li metti con le vacche e i maiali, ti accorgerai che si sta ancora consumando un olocausto. Durante le mie conferenze in Israele, dopo aver mostraro un video di un macello, chiesi alle centinaia di persone che mi ascoltavano: “Che succederebbe se gli animali dal video fossero cani o gatti? Sareste indignati? Se fossero bambini, voi stareste urlando ‘assassini!’ Invece le vittime sono vacche e polli e pesci e tutto d’un tratto a nessuno importa più”. Quindi sono un po' confuse. Il macello è o non è un problema? O il problema è solo chi viene ucciso in un mattatoio? È una casa del massacro: perchè diamine esiste? Specialmente in un Paese che ama ripetere “Mai più. Non capiterà mai più”. Ho alcune novità per voi: ‘l’Olocausto Animale’ si è verificato molto tempo prima dell’Olocausto degli Ebrei, è continuato durante quest’ultimo e continua ancora oggi”. (Traduzione di Marta Frana)

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